Lo SFERO

“Oltre il tabù”, il progetto di educazione relazionale e socio affettiva ha coinvolto 621 studenti delle superiori

Con la presentazione dei risultati si è concluso il progetto “Oltre il tabù” sostenuto dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Martina e svoltosi in collaborazione con le associazioni aggiudicatrici del bando AICS e ReStart, col coinvolgimento delle seconde classi del Liceo Classico – Scientifico “Tito Livio”, dell’IISS “Majorana” e IISS “da Vinci”.

L’incontro finale ha visto gli interventi di  studentesse, studenti e corpo docente, Assessore alle Politiche Giovanili Roberto Ruggieri, la Dirigente del Settore Servizi alla Persona Donatella Vitale, le referenti del progetto dottoressa Maria Colucci psicoterapeuta sistemico familiare e sessuologa clinica e dottoressa Morena Caliandro psicologa e psicoterapeuta cognitivo comportamentale.

Sono stati complessivamente 621 le studentesse e gli studenti che hanno partecipato ad un percorso articolato in quattro incontri in cui le tematiche affrontate sono state proposte con uno sguardo rivolto alla sessualità e all’intimità come un processo da “coltivare”, nel tempo, con delicatezza, coscienza e responsabilità.

Le psicoterapeute hanno esortato i ragazzi a interrogarsi sul ruolo delle emozioni nella loro vita, sui cambiamenti corporei, sull’amicizia, sull’innamoramento, sull’amore, sulla sessualità, sulla contraccezione, sulle malattie sessualmente trasmissibili, su bullismo e cyber-bullismo, la violenza e gli stereotipi di genere.

Il 95% dei partecipanti, è emerso, non aveva mai frequentato un corso di educazione sessuale ed affettiva.

“Molti di loro – ha spiegato la dottoressa Maria Colucci – sapevano poco di amore e molto di sesso, ma in quel ‘molto’  si nascondevano, nella maggior parte dei casi, informazioni confuse, divergenti, lacunose. D’altronde, la diseducazione comporta l’inevitabile addentrarsi in un territorio di cui non si conoscono regole, confini, limiti. La spettacolarizzazione di comportamenti sessuali agiti conduce oggi gli adolescenti a confrontarsi sempre più precocemente con pericolosi modelli prestazionali, lontani da rischi relazionali e sempre più vicini ai pericoli infettivi. Studenti e corpo decente hanno considerato utile e necessario confrontarsi in maniera dialogante ed aperta sulle tematiche da noi proposte. E’ stato molto interessante cogliere il loro punto di vista, messo in luce nella realizzazione di originali e creativi prodotti finali. Tale proposta progettuale è giunta- ha concluso la psicoterapeuta – in un periodo particolarmente maturo per accogliere una sfida tanto innovativa quanto urgente e necessaria. Ai ragazzi che hanno condiviso e percorso questo cammino va il mio augurio, affinché vivano sempre un’intimità responsabile, empatica, rispettosa e che vada ‘oltre ogni tabù’”.

In un periodo storico in cui il termine ‘violenza’ e della sua espressione ne siamo ‘invasi’, poterne parlare e poter offrire agli studenti in questa fascia di età cosi delicata, gli strumenti per poter riconoscere anche piccoli segnali all’interno dei contesti familiari scolastici e amicali. E’ importante, per lo strutturarsi di relazioni mature e consapevoli” ha sottolineato la dottoressa Morena Caliandro.

“Il progetto ‘Oltre il tabù’ ha rappresentato una sfida coraggiosa per l’Amministrazione, in quanto non è semplice portare queste tematiche nelle scuole, e parlarne con gli adolescenti. Il successo del progetto, però, come è emerso anche nel corso dell’evento conclusivo, costituisce lo sprone per proseguire l’iniziativa anche negli anni a venire, cercando di coinvolgere una platea sempre più ampia di giovani. Non è un caso che la scorsa settimana in Giunta abbiamo deliberato di predisporre il bando per la seconda edizione. Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del progetto, e in particolare, oltre agli uffici comunali e alle associazioni aggiudicatrici, sento di esprimere una forte gratitudine nei confronti dei dirigenti e dei docenti delle scuole e, soprattutto dei ragazzi coinvolti e delle loro famiglie, che ne hanno permesso la partecipazione”. Ha concluso l’Assessore alle Politiche Giovanili Roberto Ruggieri.

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